C'è un tempo per nascere e un tempo per morire
un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante
un tempo per gemere e un tempo per ballare .........
un tempo per la guerra e un tempo per la pace
(Qohelet 3, 1-8)
Il tempo dello Shabat si dilata per racchiudere la vita di un popolo che compie gesti millenari, li tramanda e danza
Festeggia la vita, si difende e danza
E' perseguitato, disperso, resiste e danza
La memoria, come un canto antico, porterà verso un tempo di pace.
Attraverso la presentazione di danze ashkenazite, sefardite, contemporanee e una narrazione tratta dal romanzo "Il bambino con il pigiama a righe" la compagnia formata da 35 elementi offrirà la possibilità di approfondire la conoscenza del popolo del libro, un popolo errante che ha saputo mettersi in dialogo con il mondo intero, mantenendo vitale la propria identità.
Tratto dal romanzo "Il bambino con il pigiama a righe":
La camminata lungo il reticolato richiese più tempo di quanto Bruno aveva immaginato. Il recinto si estendeva per chilometri e chilometri, ma le baracche, le piccole costruzioni e i camini erano scomparsi alle sue spalle e gli parve che quella rete lo separasse dal vuoto. Dopo aver camminato per quasi un'ora cominciò ad avere fame. Ma proprio in quel momento un puntino apparve all'orizzonte e Bruno strizzò gli occhi per capire di cosa si trattava. Mentre era immerso in queste considerazioni, le gambe, passo dopo passo, lo stavano conducendo sempre più vicino a quel puntino, che nel frattempo era diventato una macchia e già cominciava a dare segni di trasformarsi in una striscia. E un attimo dopo la striscia divenne una figura e allora Bruno vide che era proprio un bambino. Portava lo stesso pigiama a righe di tutta la gente che si trovava dall'altra parte della rete e aveva in testa un berretto di tela a righe. Non aveva né scarpe né calze e i suoi piedi erano parecchio sporchi. Sulla manica aveva un bracciale con una stella a sei punte. Quando Bruno gli si avvicinò, stava seduto per terra a gambe incrociate, fissando la polvere. Aveva la pella quasi grigia e occhi enormi di un colore ambrato come il caramello, e il bianco intorno all'iride era bianchissimo. Quando incontrò il suo sguardo, Bruno rimase colpito da quegli enormi occhi tristi che lo fissavano .....
Regia e coreografia
Carla Padovani e Antonio Tinti
Danzatori
Anna Balsamo, Monica Baroni, Cecilia Benedetti, Maurizio Bertani, Lia Bevini, Luciana Bizzarri, Vito Bonafè, Alessandra Bonamore, Sara Calzetti, Rosanna Carbogno, Laura Ferrari, Licia Ferrari, Giliola Lodi, Sandra Gaboardi, Caterina Graiani, Luciana Iiritano, Angela Mainini, Luisa Manna, Giuliana Marzi, Barbara Massaria, Elisabetta Sacchi, Giovanni Saguatti, Silvia Rossi, Franca Superchi
e da Alessandro Benedetti, Alessandro Corvo, Elia Davolio, Monica Davolio, Valentina Dell'Eva, Nancy Luduena, Laura Ricci, Mattia Tinti
Narratori
Silvio Mezzadri, Antonio Tinti
PROGRAMMA
Disperdersi nel mondo rimanendo un popolo
L'accoglienza del Sabato nello shtetl
I chassidim e la gioia della Torah Studio e preghiera
Un domani negato
La shoah
Il ritorno nella terra d'Israele
Vita nel kibbutz
Un domani ritrovato
Diventare adulti: il bar mitzvah
La festa delle capanne
Un popolo nomade
All'ombra del deserto
I gioielli dello Yemen
La gioia per una nuova vita
Il matrimonio
La separazione dal Sabato
C'è un tempo per ogni cosa sotto il cielo ....
(Qohelet 3, 1-15)
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